Psicoterapia di coppia, conoscere il partner
Secondo l’ottica cognitivo-post razionalista l’intervento del terapeuta è volto a rendere consapevoli i partner in crisi delle modalità di “incastro” relazionale, ossia di come ognuno di loro si con-pone nella relazione con l’altro: le aspettative su di sé, sull’altro e sulla coppia; le tematiche “calde” della personalità di ognuno (sensibilità al giudizio dell’altro, ricerca di protezione o di libertà, ecc.), con le emozioni correlate più o meno intense; la narrazione di coppia (la coppia si racconta come “noi”, oppure i singoli partner hanno sviluppato una narrazione individuale dove il “noi” è lacunoso o assente); il livello e le difficoltà nella negoziazione.
Nel contesto della cura non assumo il ruolo di “decisore” del destino della coppia: non stabilisco chi dei due “ha ragione” e se la coppia può proseguire nella relazione o al contrario deve interromperla, dato che tutte le scelte spettano ai partner.
In terapia di coppia offro la possibilità di comprendere il funzionamento dell’altro al di là di ciò che ognuno ha dato per scontato; di conoscere le modalità con le quali ama l’altro e si percepisce amato; di ampliare la prospettiva di osservazione e quindi di valutazione del partner; offro strumenti di negoziazione efficace per mettere i partner in condizione di assumersi decisioni sia personali che riguardo la relazione.
Un mito comune a molte coppie nella nostra cultura consiste nella convinzione che la crisi è segno della fine della relazione: in realtà le crisi sono fisiologiche nell’evoluzione del rapporto di coppia, e indicano vitalità e orientamento verso il cambiamento, alla ricerca di un equilibrio più soddisfacente.
La separazione avviene quando la sfida della crisi non conduce a un nuovo livello di adattamento reciproco, bensì instaura un movimento regressivo in uno o entrambi i partner, che non riescono più a evolversi.
Quindi la comprensione del significato della crisi e del ruolo dei singoli partner è fondamentale nella gestione della relazione.