Psicologa Psicoterapeuta Esperta Associazione EMDR Italia

LA RESILIENZA PER SOLLEVARSI DOPO LA CADUTA

resilienzaLa Fondazione Albero della Vita onlus e l’Unità di Ricerca sulla Resilienza del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, hanno realizzato una ricerca su un gruppo di profughi siriani di età compresa tra i 6 ei 14 anni, ospitati presso due Centri di accoglienza del Comune di Milano.

Bambini e adolescenti avevano vissuto le esperienze durissime della guerra, con la perdita di familiari, l’abbandono del proprio Paese e una pericolosa migrazione forzata.

La ricerca, condotta da Sabrina Castelli, coordinatrice dell’Unità di Ricerca sulla Resilienza, tramite la somministrazione di un questionario e il coinvolgimento dei ragazzi in atelier creativo – espressivi, evidenzia che i fattori protettivi dalle conseguenze del trauma sono stati per i ragazzi la famiglia, la fede, il desiderio di tornare a scuola e la speranza di trovare lavoro in futuro.

Lo scopo della Fondazione è di aiutare i ragazzi a riprendere una vita normale nel tempo di permanenza a Milano, e riavviare in ognuno la rilettura della propria storia, nell’accoglienza e nel calore di figure accudenti.

L’identificazione di fattori protettivi e la capacità di distaccarsi dalla contingenza critica per concentrarsi su obiettivi futuri sono due aspetti determinanti nella costruzione della resilienza ai traumi, intesa quale capacità di affrontare e superare le difficoltà della vita uscendone rafforzati.

Il concetto di resilienza nasce a metà del secolo scorso ad opera della psicologa Emmy Werner, la quale intraprese uno studio longitudinale su 698 neonati hawaiani nati in condizioni ad alto rischio. La studiosa scoprì che a distanza di 40 anni un terzo dei bambini erano divenuti adulti competenti e affidabili. La malattia, la morte di una persona cara, la perdita del lavoro mettono a dura prova l’equilibrio psicologico.

La resilienza implica la capacità di ricostruire positivamente il proprio percorso di vita attraverso una mutata prospettiva su di sé, gli altri e il mondo.

Ogni individuo possiede tale risorsa interiore, ma numerosi fattori quali la modalità di attaccamento ai genitori, le condizioni di vita della famiglia d’origine e le caratteristiche di personalità concorrono a determinare la possibilità di manifestarla e avvantaggiarsene.

Allora come si può accrescere la capacità di resilienza da adulti? Un aspetto importante è la scelta di assumere una visione ottimistica della vita, con la tendenza a ridimensionare le difficoltà e ad aspettarsi un futuro ricco di opportunità. Importante è una buona autostima, ossia una visione positiva di sé, che previene gli stati ansioso-depressivi.

Altro aspetto correlato ai precedenti è il mantenimento di un “locus” interno di controllo, la convinzione di poter controllare gli eventi di vita e il senso di prevedibilità del futuro, oltre all’impegno nei propri obiettivi e l’accettazione della sfida in chiave positiva.

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