Psicologa Psicoterapeuta Esperta Associazione EMDR Italia

Natale: istruzioni per l’uso

natale-istruzioni-psicologiche-per-l-usoAll’avvicinarsi del Natale, la festa religiosa più importante dell’anno, il tempo sembra farsi più veloce nell’urgenza di completare gli acquisti necessari a imbandire la tavola del cenone o dei pranzi in famiglia con i parenti, e alla ricerca dei regali più appropriati da mettere sotto l’albero o accanto al presepe.

Anche chi non festeggia in famiglia, non può evitare la percezione di trovarsi sulla soglia in un tempo speciale, un tempo in cui il “rituale” del Natale soppianta la vita ordinaria ed esprime il significato peculiare di quelle giornate.

Un confronto inevitavile non solo con le aspettative degli altri , ma anche con le proprie aspettative e desideri, con il rischio di dover stilare un bilancio deludente.

I “rischi” del Natale hanno a che fare in ogni caso con la nostra vita di relazione, e coi significati che attribuiamo alle interazioni con gli altri.

La festa dell'”amore” per eccellenza, dove le relazioni affettive emergono in primo piano, può favorire paradossalmente il manifestarsi di sentimenti d’insicurezza venata d’ansia, o di carenza, di vuoto e oscurità interiore fino a una profonda tristezza, e reazioni che dal fastidio possono giungere all’intolleranza e al rifiuto.

Si apre il “vaso di Pandora”, e stati emotivi e mentali fino a questo momento rimasti latenti, richiamano l’attenzione e chiedono con insistenza di essere ascoltati.

Si giunge così a sentirsi in crisi e “stonati” proprio quando tutti intorno a noi paiono disposti solo a gioire e divertirsi.

Il Natale laico della società moderna, con la spinta edonistica e consumistica che lo caratterizza, è in un certo senso più a rischio di generare malessere, in quanto privo del collante dato dalla condivisione dei principi e dei codici religiosi, che aiutano anche le persone a disagio a sentire un senso di appartenenza e a percepire solidarietà e il calore.

Quando la crisi emerge nei giorni di festa, importante è tenere persente che l’assenza di sintonia con gli altri, al di là delle loro aspettative, non deve essere giudicata, magari quale conferma di inadeguatezza personale o di colpa, ne è utile al contrario fuggilrla cercando un capro espiatorio esterno.

Le emozioni e i sentimenti emersi, così inquietanti, sono comunque preziosi e hanno diritto di ricevere uno spazio d’ascolto, magari in momenti di solitudine utili a entrare in contatto con sé stessi.

Essi si presentano quali messaggeri di bisogni e richieste di cure che non hanno sinora ricevuto sufficiente attenzione.

In ognuno di noi vi è una saggezza profonda che nella vita ordinaria il più delle volte resta inconsapevole, presi come siamo nella lotta quotidiana tra diversi compiti, impegni e difficoltà da risolvere.

Questa saggezza interiore sa quando è il tempo per far sentire la voce dei nostri bisogni profondi: è nel tempo dedicato agli affetti, alla famiglia, ai doni dati e ricevuti quale simbolo della cura , dell’attenzione e dell’amore reciproco.

Che si abbia o meno una famiglia con la quale condividere, è questo uno spazio in cui la dimensione interiore e del desiderio si può manifestare.

E il tempo della comunicazione possibile con il sé profondo, con il bambino ferito, triste, spaventato o rivendicativo che ci chiede di divenire genitori e di dargli l’ affetto, l’attenzione, il calore e la cura di cui si sente carente.

Ricordiamoci che la crisi è un evento della vita umana che ciclicamente può manifestarsi nell’esistenza di ognuno, e ha lo scopo di rivelarci la necessità di ricercare un nuovo e migliore equilibrio con noi stessi e con gli altri, una nuova crescita.

Che il cambiamento avvenga attraverso l’ascolto dei nostri vissuti interiori e con le scelte conseguenti, o che si decida di affidarsi a un esperto per rimettere ordine nella propria interiorità e uscire dal labirinto, con il filo d’Arianna della psicoterapia, la volontà di dare una risposta è sempre una scelta vincente. E a Natale è di certo un frutto positivo della festa.

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